Il Gruppo consiliare del Pd Forlì: “Stop all’uso strumentale delle commissioni”

Mentre il PD e i suoi rappresentanti sono impegnati -come accade in questi giorni- a portare avanti i progetti di mandato e ad ottenere importanti contributi dal Governo per lo sviluppo della città, le forze di minoranza presenti in consiglio comunale, M5S in primis, utilizzano impropriamente gli spazi istituzionali come palcoscenico per sterili polemiche, il tutto a spese dei contribuenti.

L’ennesimo caso è quello costituito della richiesta di convocazione di una commissione consiliare per “fare luce” sui rapporti tra il Comune e un suo singolo dipendente, fattispecie regolata da normative contrattuali e di legge, che di certo non può, per sua natura, essere assoggettata a un sommario giudizio politico da parte delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

E’ evidente, infatti, come rimettere ad un organo politico una valutazione circa la correttezza dell’inquadramento lavorativo e delle mansioni svolte da un dipendente comunale, nonché la rilevanza disciplinare dei suoi comportamenti, non solo risulti profondamente contrario al principio di separazione dei poteri sancito dalla Costituzione, ma integri senza meno un indebito impiego di risorse pubbliche.

Al riguardo, il Partito Democratico è fermamente convinto che ogni valutazione di tale genere debba essere rimessa alle Autorità Giudiziarie competenti per legge. Del resto, con quale serenità potrebbero lavorare i dipendenti di un ente, sapendo che il loro operato non viene valutato dai soggetti preposti, ma da una specie di “Tribunale del Popolo” di carattere politico?

Questo è il motivo per cui i consiglieri del Pd facenti parte della 1° Commissione consiliare hanno deciso di non prendere parte alla Commissione di mercoledì 18 ottobre, peraltro comunicandolo tempestivamente al presidente della Commissione stessa, che avrebbe potuto (ed anzi, dovuto) sospenderla anticipatamente, avendo avuto conoscenza del mancato raggiungimento del numero legale.

A ciò si aggiunga che risulta tutt’ora pendente presso la Corte dei Corti un esposto in relazione al ruolo lavorativo di uno dei soggetti di cui era stata chiesta l’audizione, motivo ulteriore per ritenere impropria la convocazione della commissione.

Infine, quanto alla secretazione della commissione, non si può che rilevare la strumentalità di ogni osservazione in merito, atteso che è il Regolamento a prevedere la non pubblicità delle adunanze aventi ad oggetto le vicende personali che riguardano singoli individui. Nessuna fuga da parte del PD, pertanto, ma solo la richiesta che ogni soggetto dell’Ordinamento svolga il ruolo che gli compete.

Gruppo Consiliare PD – Forlì