Tra democrazia e bellezza: quale futuro per le biblioteche?

Il Forum Cultura e territorio del pd forlivese, organizza per lunedì 15 giurno, alle 18, al Cosmonauta di via Giorgio Regnoli, 41, un incontro sul futuro delle biblioteche  con Antonella Agnoli, consulente e progettista bibliotecaria,
ed Elisa Giovannetti, assessora alla Cultura, Comune di Forlì.
Introduce Patrick Leech, Dipartimento di Interpretazione e Traduzione, Università di Bologna

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Ragionare sulle biblioteche del XXI secolo, partendo dalla realtà forlivese, significa pensare ad un luogo non solo di prestito e conservazione del materiale librario, ma pensare ad uno spazio di democrazia per eccellenza; certamente uno spazio dove l’attenzione non è tanto concentrata sui libri, quanto piuttosto sulle persone, che in biblioteca devono poter trovare occasioni di incontro, di scambio di informazioni e di esperienze. La biblioteca deve saper coniugare la conservazion dei materiali antichi in uno uno spazio pubblico, luogo di incontro e di conversazione, di convivenza di modi diversi di utilizzare i servizi da parte di pubblici differenti e coesistenti. Deve offrire risorse, la biblioteca, non solo a quelle parti della società che tradizionalmente hanno consuetudine con i libri e la cultura, ma anche ai cittadini più deboli e meno avvezzi alle tecnologie. Per realizzare questo obiettivo serve l’architettura, servono cioè spazi ed arredi adeguati, moderni e flessibili, accoglienti ed accessibili, ma soprattutto serve abbattere le barriere psicologiche e simboliche che spesso involontariamente, vengono trasmessi da regolamenti e comportamenti del personale.

“La biblioteca contemporanea – dice Antonella Agnoli – è sempre più un luogo che deve offrire una varietà di esperienze, non solo il prestito dei libri. Dev’essere possibile guardare un film, ascoltare musica, fare musica, seguire un corso di lingue, di informatica, di cucito, di Ikebana. Dev’essere una struttura in grado di offrire qualcosa a tutti ma soprattutto un motore culturale per la città, in collaborazione con le associazioni, i gruppi di cittadini, tutti coloro che non si rassegnano alla colonizzazione della mente”.

Antonella Agnoli lavora in biblioteca dal 1976, è una delle principali esperte del settore a livello internazionale, ed è colei che, ispirandosi alle esperienze anglosassoni e del Nord Europa, ha importato ed affermato in Italia il modello della Public Library. A lei si deve il concetto e la progettazione di numerose biblioteche italiane, a partire dalla San Giovanni di Pesaro, ma ha collaborato a numerosi altri progetti bibliotecari in Italia, come Sala Borsa a Bologna o “Il Pertini” a Cinisello Balsamo; consulente di vari architetti e di molte amministrazioni, la sua esperienza internazionale l’ha portata dagli Idea Store di Londra a Mosca e Seattle, da Helsinki a Limoges. Oltre a vari saggi in volumi e riviste scientifiche, ha pubblicato La biblioteca per ragazzi (1999), Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà (2009), un volume giunto alla quarta edizione, tradotto in molte lingue, Caro sindaco, parliamo di biblioteche (2011) e da ultimo La biblioteca che vorrei. Spazi, creatività, partecipazione (2014).