Ravaioli (PD): “Niente slot e sale giochi entro i 500 metri dai luoghi sensibili”

11 Giu 2017 | regione

La Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il regolamento che rende operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse, ma anche la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in esercizi commerciali entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto e altre aree sensibili. 

“Con l’approvazione del regolamento“ – afferma la consigliera Valentina Ravaioli – “si mette finalmente in atto quanto previsto da un emendamento, recepito nelle modifiche alla legge regionale sulla prevenzione del gioco d’azzardo patologico, che ho presentato come prima firmataria e approvato all’unanimità”.

“Questo provvedimento” – prosegue la consigliera PD – “fornisce ai Comuni della nostra Regione un ulteriore strumento di prevenzione al fenomeno della ludopatia, sempre più diffuso tra i giovani, anche alla luce delle più recenti sentenze del TAR, favorevoli alle misure previste in questo senso dalle normative regionali”.

“Ora i Comuni dovranno provvedere, entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, alla mappatura delle sale gioco o scommesse e degli apparecchi installati a una distanza inferiore di 500 metri da luoghi, comunicando ai titolari delle sale gioco e delle sale scommesse, ricadenti nel divieto di esercizio, l’adozione nei successivi sei mesi dei relativi provvedimenti di chiusura e ai titolari degli altri esercizi, con apparecchi per il gioco d’azzardo che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, il divieto di installazione di nuovi apparecchi o il divieto di rinnovo dei contratti. Per consentire, inoltre”- aggiunge Ravaioli- “la progressiva delocalizzazione delle sale gioco e delle sale scommesse agli esercenti che intendano proseguire la propria attività spostandola in zona non soggetta a divieto è concessa una proroga di sei mesi al massimo rispetto al termine, anche a tutela della continuità occupazionale”.

“Le frequenti sollecitazioni raccolte in questi mesi da rappresentanti del mondo socio-sanitario, di varie agenzie educative, dell’associazionismo e dei cittadini testimoniano la grande attenzione della società civile sul tema e l’urgenza di mettere in campo strumenti diversificati su contrasto, prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

“Auspico infine” – conclude la consigliera – “che anche a livello nazionale si giunga alla definizione di un quadro normativo chiaro sul versante della prevenzione al gioco d’azzardo patologico e rispettoso degli importanti provvedimenti faticosamente messi in atto dalla nostra e da altre Regioni, nel segno della salute pubblica e della legalità”.