Università, Grasso: “Collaborazione fra cultura universitaria ed enti territoriali”

“Accolgo con piacere e sottoscrivo la notizia del lancio della piattaforma “Emilia Romagna 2020 – il futuro è qui”, presentata dal Sindacato studentesco UDU – commenta la candidata al consiglio regionale per il PD forlivese, Rosa Grasso -. L’accessibilità e la qualità della formazione universitaria è un tema fondamentale per noi giovani e per lo sviluppo del territorio; avere un filo diretto di confronto con gli studenti sarà di aiuto alla nostra Regione. Io stessa ho usufruito delle borse di studio regionali per potermi permettere il percorso di laurea in Architettura, comprendo quindi la necessità di una sempre maggiore riduzione dei costi per la formazione, tema che anche il candidato presidente Bonaccini ha posto fra i primi del suo programma, con l’idea di un diritto allo studio al 100% tramite borse di studio per chi ne ha diritto, attenzione ai servizi per le fasce deboli e agli studenti disabili, agli investimenti sulle residenze e gli alloggi. L’integrazione delle misure previste con le segnalazioni degli studenti potrà fornire alle Università regionali e alla Regione stessa utili indicazioni per la definizione di servizi e un’offerta formativa sempre più in linea con le esigenze di studenti e mercato del lavoro”. 

“Oggi l’Università, che nel territorio romagnolo accoglie da decenni il Multicampus UNIBO, deve porsi infatti come motore di innovazione sociale e territoriale, ed è sempre più fondamentale renderla accessibile ed integrata coi contesti in cui si colloca – prosegue la candidata – . Oltre all’accessibilità, bisogna promuovere un sempre maggiore rapporto e collaborazione fra cultura universitaria ed enti territoriali: l’Università è centro per la ricerca e la diffusione di soluzioni all’avanguardia; è necessario attivare e favorire soluzioni di integrazione anche con i piccoli enti permettere di far crescere la nostra società, di aumentare il livello dell’offerta formativa con maggiori sviluppi pratici, di avere un territorio dove la qualità dei servizi è sempre più centrale”. 

“Un esempio positivo è quello della nuova sede del Corso di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna a Forlì, avviata con un’intesa che parte proprio da una logica di integrazione territoriale e valorizzazione della sanità romagnola, avviando il percorso verso un Policlinico della Romagna. Credo che lo stesso ragionamento vada esteso anche agli altri poli universitari esistenti, creando dei centri di eccellenza per lo sviluppo del territorio romagnolo”, chiude Grasso.