RAVAIOLI (PD): “BULLISMO E CYBERBULLISMO: INTERVENIRE SUL VERSANTE CULTURALE E SU QUELLO LEGISLATIVO”

Le cronache quotidiane testimoniano come sempre più urgente sia la necessità di contrastare il fenomeno del bullismo, ovvero delle prepotenze e degli atteggiamenti aggressivi e violenti commessi da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei, compresa la forma del cyberbullismo, che sfrutta le nuove tecnologie e la dimensione sociale della rete, per procurare un danno a soggetti individuati come “vittime”.

Il report dell’Istat “Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi” rivela che un ragazzino su due (il 52,7%) è stato vittima di bullismo e che sono soprattutto le ragazze, più dei ragazzi, a essere vittime di cyberbullismo: il 7,1% contro il 4,6%.

Dati inquietanti, soprattutto se si pensa che numerosi studi hanno messo in luce la mancanza di percezione della gravità del fenomeno da parte delle famiglie, a cui seguono assenza di supervisione e monitoraggio.

Partendo da questi dati la consigliera Valentina Ravaioli (PD) ha presentato una risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi sul tema, sia sostenendo azioni di carattere formativo e culturale, sia attraverso un’azione normativa efficace nel contrasto al fenomeno.

“Occorre promuovere percorsi di sensibilizzazione ed informazione”- afferma la consigliera Ravaioli -”sostenere la realizzazione di iniziative sui temi del rispetto delle diversità, dell’educazione all’affettività, alla gestione dei conflitti e all’uso consapevole della rete e dei new media, realizzare percorsi di formazione rivolti agli educatori e programmi di assistenza per una genitorialità consapevole ed attivare, inoltre,  un tavolo di confronto permanente per creare sinergie tra i vari operatori competenti, anche attraverso  forme  di collaborazione con le forze dell’ordine, le aziende sanitarie locali e gli enti locali”.

Agire sul piano della cultura e della formazione è determinante ma non sufficiente: “Per questo” prosegue la consigliera “è necessario intervenire anche sul fronte legislativo affinché la Regione Emilia-Romagna metta in atto un’incisiva azione normativa che, in rafforzamento del corpus legislativo esistente piuttosto che attraverso l’emanazione di nuove e specifiche disposizioni, promuova e consenta interventi efficaci, nell’ottica del rispetto dell’altro e della cultura della legalità”.