Nessuna “teoria gender” nella riforma della scuola. Una bufala creata ad arte

“Nella riforma della scuola non esiste nessuna “teoria gender” né l’indicazione agli insegnanti di trasmettere ai ragazzi informazioni di questo tipo. Gli sms, i volantini, i documenti, gli allarmi lanciati in occasione dell’avvio dell’anno scolastico sono una bufala bella e buona”. Lo chiarisce il deputato Marco Di Maio, rispondendo alle sollecitazioni di tanti genitori che con la ripartenza dell’attività scolastica sono stati raggiunti da comunicazioni fuorvianti circa i contenuti della riforma della scuola approvata nei mesi scorsi dal parlamento. “Una campagna di disinformazione, spesso volta unicamente a indurre le persone a firmare un referendum abrogativo della riforma della scuola”.

“Si tratta di un tentativo volto a spaventare i genitori circa l’educazione dei propri figli – spiega Marco Di Maio -: i volantini, le email, i messaggi che circolano riportano la bufala secondo la quale il Governo avrebbe recepito le linee guida dell’OMS per l’educazione sessuale nelle scuole. Il punto da chiarire è che gli standard definiti dall’OMS, condivisibili o meno, non hanno nulla a che vedere con le linee guida per la scuola approvate in parlamento”.

L’unico richiamo presente nella riforma della scuola è quello riferito alla legge 15 Ottobre 2013 n.119, che recepisce la Convenzione di Istanbul, ovvero la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.

“Non esiste nessun atto normativo nella riforma o in altro testo approvato dal parlamento – aggiunge il deputato Marco Di Maio – in cui si faccia riferimento ad indicazioni volte a diffondere insegnamenti di qualche strana teoria, tantomeno quella dei “gender”. Ciò che si fa, invece, è combattere ogni discriminazione e violenza, rafforzando quello che già la scuola fa o dovrebbe fare: educare gli studenti alla parità di genere e al rispetto reciproco”.