Uffici postali: il Tar del Friuli boccia due chiusure, Poste italiane riveda il piano di razionalizzazioni

Fermare il piano di razionalizzazione degli uffici postali, anche per valutare gli effetti e le novità della sentenza del Tar del Friuli che ha bloccata la chiusura di due uffici postali in un comune. Lo chiede il deputato Marco Di Maio, in una lettera inviata al sottosegretario alle Telecomunicazioni, Antonello Giacomelli, e alla presidente di Poste Italiane, Luisa Todini.

“Pur comprendendo le esigenze di razionalizzare i costi dell’azienda – osserva il deputato – occorre tenere presente che gli uffici postali rappresentano, soprattutto nei comuni collinari/montani, un necessario presidio di servizi e supporto alle popolazioni locali. Ecco perchè in questi mesi abbiamo insistito tanto affinchè vi fosse un maggior confronto con gli enti locali nell’individuare gli uffici da chiudere”.

La sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia apre nuovi potenziali scenari. “Il Tar friulano ha accolto il ricorso del comune di Buja, in provincia di Udine, annullando la chiusura di due uffici postali in due frazioni di quel territorio – spiega Marco Di Maio -. E si afferma un principio su cui insistiamo da molto tempo: l’aspetto economico non può essere considerato né esclusivo né prevalente nell’interesse pubblico allo svolgimento corretto di un servizio universale come va considerato il servizio postale”.

La sentenza, inoltre, “ribadisce che il servizio postale è un servizio di interesse pubblico, ancorché gestito da soggetto privato, e conferma la natura giuridica del Comune quale espressione di una collettività che ha evidente interesse ad avere parità di trattamento per i propri cittadini”. Per tutte queste ragioni, conclude Marco Di Maio, “sarebbe opportuno che i vertici di Poste italiane prendessere in considerazione la possibilità di riprogrammare chiusure e soppressioni di servizio, tenendo conto non solo della sentenza del Tar friuliano sotto il profilo giuridico, ma anche per i principi che in essa vengano sanciti e ribaditi”.