Livia Tellus Romagna, da subito società in house dei rifiuti per i 15 comuni dell’Unione

Il voto che ha sancito nell’ultimo Consiglio Comunale la creazione di una holding condivisa tra i 15 Comuni dell’Unione, è senza dubbio una novità importante. Per questo i consiglieri grillini di Forlì si stanno arrampicando sugli specchi per giustificare il loro voto contrario alla estensione di Livia Tellus, holding del Comune di Forlì, a società allargata ai 15 comuni dell’Unione della Romagna Forlivese. Si tratta di uno strumento che come è già stato per il Comune di Forlì, garantirà maggior controllo sulle partecipazioni azionarie e sulle società di proprietà comunale. La scelta di allargare la società è stata condivisa alcuni mesi fa dai 15 sindaci dell’Unione, di centrosinistra e di centrodestra, come uno strumento che renderà anche possibile da subito, senza costi aggiuntivi per gli enti, la creazione della società in house per la gestione della raccolta dei rifiuti. Perché allora i consiglieri del M5S hanno votato contro ad una iniziativa a cui si sono sempre dichiarati favorevoli, cioè la società in house dei rifiuti ? Hanno detto di averlo fatto perché sono contrari per principio alla Unione dei Comuni della Romagna e quindi anche ad uno strumento ad essere collegata. Una posizione risibile, dato che l’Unione non ha costi aggiuntivi in quanto dei suoi organi fanno parte gli amministratori dei comuni e non è un ulteriore livello amministrativo, ma consente al contrario di coordinare e semplificare gli interventi soprattutto normativi, rendendoli omogenei, ed è quello che si sta facendo ad esempio con la realizzazione di un unico regolamento edilizio uguale per tutti. A giustificazione del mancato voto, i grillini hanno addotto il fatto che potevano esserci anche altre forme societarie possibili ( ovviamente), non volendo ammettere che nella situazione attuale una società quale Livia Tellus Romagna è la condizione più immediata e diretta per rendere possibile la partecipazione di tutti i comuni, anche di quelli più piccoli, alla società per i rifiuti.

Anche in questo frangente, quindi, è apparsa chiara a tutti la mancanza di concretezza dei consiglieri del M5S, la loro impostazione ideologica fine a se stessa, che nulla a che fare con la necessità di dare risposte reali ai cittadini. I consiglieri del Partito Democratico invece hanno apprezzato che una buona parte dell’opposizione, in coerenza con quanto fatto negli altri comuni, abbia espresso un voto favorevole o di astensione sulla delibera, mostrando realismo e volontà di collaborazione istituzionale.

Il Consiglio, su proposta del Partito Democratico, ha anche approvato due mozioni di indirizzo riguardanti Livia Tellus, la prima relativa alle iniziative da intraprendere al più presto nel campo delle politiche ambientali ed in particolare sulle energie rinnovabili e della mobilità, dato che attraverso la holding allargata il Comune di Forlì mette a disposizione degli altri comuni le proprie società Forlì Città Solare e Forlì Mobilità Integrata; la seconda riguarda invece la richiesta di mantenere, anche per la nuova società allargata, le funzioni di indirizzo e controllo che sono di competenza per regolamento del Consiglio Comunale di Forlì in materia di società partecipate.

Maria Maltoni , capogruppo PD in Consiglio Comunale, Forlì