Maltempo, il Pd chiede un piano straordinario regionale di recupero idrogeologico

Esprimendo la preoccupazione dell’intero gruppo consiliare per i danni a persone e cose a seguito delle eccezionali condizioni meteorologiche che si sono verificate il 6 febbraio scorso in alcune zone del territorio comunale ed in particolare nell’area della ‘Cervese’, ad esempio a Carpinello, e del Forese, ad esempio Villafranca, la capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Maria Maltoni, ha presentato due interrogazioni in modalità question time da discutere nel prossimo Consiglio Comunale. I temi posti, partono dai problemi che hanno dovuto affrontare cittadini e le attività imprenditoriali, a causa degli allagamenti che hanno comportato grandi difficoltà.

“C’è la consapevolezza – afferma Maltoni – che esiste un problema di modifica del clima dovuta a fattori ambientali che si stanno deteriorando in ambito globale, come è stato più volte denunciato e sui quali esiste già una sensibilità di tanti amministratori locali, tra i quali il Comune di Forlì , che ha sottoscritto alcuni anni fa il ‘Patto dei sindaci per l’ambiente’. E’ però evidente che la drastica riduzione della spesa pubblica locale in questi anni ha comportato una riduzione di interventi che ha pesato negativamente sulle manutenzioni dei sistemi idrici ed ha indirettamente peggiorato la situazione determinatasi in seguito a queste condizioni climatiche eccezionali. E’ necessario reagire immediatamente a questa situazione, perciò due sono le questioni poste al sindaco: la prima riguarda il monitoraggio dello stato delle manutenzioni e la seconda l’esigenza di un significativo piano di interventi a livello regionale, che vada oltre il pur necessario stanziamento di 5 milioni per l’emergenza già annunciato dal presidente Stefano Bonaccini”.

Nello specifico il primo question time chiede “se il Comune di Forlì intende attivare una indagine conoscitiva sullo stato delle manutenzioni di tutti dei canali di drenaggio delle acque in gestione all’amministrazione pubblica, anche in correlazione con gli altri enti interessati (Provincia, Consorzio di bonifica e altri), relativa alle zone in cui si sono manifestati gli allagamenti . Ciò allo scopo di verificarne le condizioni effettive e valutare se sono necessari interventi di ripristino e/o diverse modalità nella gestione e manutenzione degli stessi”.

Il secondo question time parte dagli impegni già presi dalla Regione, dopo l’incontro svoltosi alla presenza dei sindaci e degli amministratori delle aree alluvionate e del presidente Bonaccini, ed interroga il sindaco “per sapere se intende chiedere alla Regione Emilia Romagna la definizione di un intervento di mandato finalizzato ad un piano complessivo di opere pubbliche per il recupero degli assetti idrogeologici in ambito regionale, a partire dalle zone oggi così gravemente colpite”.

“La nostra preoccupazione – conclude la capogruppo del PD – parte dal fatto che tali eventi climatici potrebbero ripetersi e che sono necessarie politiche di lungo periodo volte a prevenire il dissesto idrogeologico, non solo in ambito locale, ma anche a livello regionale e nazionale. Ciò anche per evitare che i danni occorsi ai cittadini, ma anche al mondo produttivo, in particolare del settore agricolo e turistico, vanifichino quei piccoli segnali di ripresa economica che tutti gli indicatori congiunturali hanno iniziato a manifestare”.

“Si provano angoscia e rabbia nel vedere le immagini della propria città, del proprio quartiere, della propria frazione invasi dall’acqua. I danni non sono calcolabili, ma sono sicuramente ingenti: per questo occorre sostenere a tutti i livelli la possibilita’ di riconoscere lo stato di emergenza”. Ha affermato il deputato Marco Di Maio, che ha seguito in costante contatto con il territorio l’evolversi della situazione, lo svolgimento dei soccorsi e le condizioni di maggior criticita’.

“Il pensiero – aggiunge  Di Maio – va ai coltivatori di quelle terre allagate, alle imprese danneggiate dall’acqua (e dalla neve) caduta in queste ore, ai proprietari delle cantine e delle abitazioni inondate a cui si dovranno riconoscere sostegni, almeno in termini di semplificazione dei processi burocratici e possibilmente anche dal punto di vista economico, per ripare almeno parte dei danni subiti. Non possiamo non rivolgere un enorme rinrgaziamento agli operatori di pubblica sicurezza e alle forze dell’ordine che hanno lavorato per gestire l’emergenza al meglio possibile con il prezioso aiuto dei volontari il cui contributo si e’ rivelato anche in questa circostanza determinante”.